31 dicembre. Si avvicina la fine dell’anno. E’ tempo di chiamarlo, ormai, “anno vecchio”, questo duemilaventuno. E quando qualcosa finisce, è nell’umana natura ripercorrerne le tappe. Lo ho fatto anch’io… E se un pensiero ne è uscito, in questi giorni, sicuramente la sua miglior sintesi è il grazie, sincero, a tutti quanti hanno condiviso questo tempo insieme a me… Insieme a tutti noi! Ognuno ha motivo di sentirsi abbracciato in questo grazie virtuale che affido a queste righe! Ci affacciamo ora, a breve, alle porte dell’anno “nuovo”. Lo facciamo, come sempre, con tutte le aspettative, i propositi e le speranze migliori. Con la fiducia che quanto non ha potuto offrirci l’anno “vecchio” lo porti in dote quello “nuovo”. Pieni di attese, si riparte. Riparte oggi la Terra per un altro suo giro attorno al Sole. Ricomincia, per la duemilaventiduesima volta! Un augurio sincero a tutti voi per questo nuovo giro: sia un viaggio ricco delle migliori soddisfazioni. Un viaggio ogni giorno sempre illuminato e riscaldato dal rosso fuoco di questo Sole che aggiriamo, ammirandolo, dal nostro pianeta. Ma sia, soprattutto, questo rosso fuoco, una metafora viva delle cose migliori che speriamo. Che possano realizzarsi. Tutte! Buon duemilaventidue! (stra)
Joan Mirò, “Il Sole rosso”, 1967
* Nota scientifica. Duemilaventidue giri dall’anno zero, s’intende… Credo che la Terra girasse attorno al Sole anche prima della nascita di Cristo…