E’ stata un’Unione da record. In campo e sui social.

Questa Unione è stata da record… Questa stagione è stata da record! Un vero successo, sotto tutti i punti di vista: è così, a suon di record, che la vittoria conquistata sul campo dai giallorossoblu ha potuto infiammare, di domenica in domenica, i cuori degli amanti del calcio bellunese. Il primo record? Aver rimediato una sola sconfitta in campionato, arrivata dopo un filotto di dodici partite consecutive a punti. Il secondo? Ancora più clamoroso: sei gol subiti in ventisei partite. Un risultato che non trova rivali, probabilmente, nemmeno a livello nazionale. Un’Unione semplicemente da record, dunque: così, di domenica in domenica, l’entusiasmo dei tifosi è cresciuto sempre di più, fino a esplodere nella lunga festa per la promozione, celebrata la settimana scorsa a Limana con tutte le autorità e rinnovata proprio stamattina con la premiazione ufficiale e la consegna della coppa da parte dei dirigenti della Federazione.

L’Unione è ormai nel cuore di tutti: è un dato di fatto! Non ci credete? Per provare a misurare la temperatura di questa passione giallorossoblu, di questa febbre unionese, non possiamo certo mancare di utilizzare il termometro più preciso: il termometro dei social. Ecco allora che una rapida occhiata a post e visualizzazioni fa emergere un quadro davvero sorprendente: l’Unione è davvero nel cuore di tutti! (O, almeno, nel cuore di molti…). Lascio parlare i numeri.

Centosettantotto, ad oggi, i pezzi pubblicati sulle pagine di questo sito, a partire da agosto; oltre trecentocinquanta i post pubblicati nel corso della stagione. Millequattrocentoventicinque, il numero dei follower ufficialmente iscritti alla pagina Facebook. Visualizzazioni? Altrettanto da record. Il solo sito ha macinato, per esempio, nei soli primi quindici giorni di maggio, quelli di fine campionato, quasi diecimila visualizzazioni totali; il sabato e la domenica, una media di cinquecento visite. L’articolo più letto: “La storia è scritta: siamo Eccellenti!”, seguito dalla cronaca del derby d’andata e dall’editoriale – quasi profetico – di inizio agosto: “Impressione: sole nascente“, sui primi passi della neonata Unione.

Il racconto non ha vissuto tuttavia solo delle parole scritte; l’Unione è stata raccontanta anche live, durante le sue partite casalinghe: in onda, alla radio, con le dirette ospitate dalla piattaforma sportnelweb, che trasmette radiocronache e analisi sul calcio veneto e friulano. I numeri migliori vengono però, nemmeno a dirlo, dal fronte dei social dove Facebook e Instagram, con i loro post, hanno letteralmente sfondato: foto, video e storie hanno segnato piogge domenicali di like. Gli utenti appassionati sono per oltre il 70% giovani tra i 20 e i 35 anni. Le foto dei loro beniamini, quelle più amate. L’influencer tra i giallorossoblu è Matteo Mastellotto: la sua intervista video dopo il derby con il Fiori Barp ha sfiorato le duemila visualizzazioni nel giro di una sola sera. Sfida vinta anche a suon di like contro il compagno di reparto, Lorenzo Del Din, che segue in seconda posizione in quanto a pollici in su. I picchi di visualizzazione alla pagina, neanche a dirlo, sono quelli registrati in occasione del derby. La foto più cliccata, quella dei festeggiamenti per la vittoria per tre a zero dell’andata. La “notizia del secolo”? Quella della conquista dello scudetto, ovviamente: “Signore e Signori: sua eccellenza” ha superato quota ottomilaquattrocento visualizzazioni – impression – decuplicando il ritmo d’interazione su scala settimanale.

C’è chi dice che non esista una bellezza nei numeri: che i numeri sono numeri, punto e basta. Sarà… ma i numeri di questa stagione colorano le cose di un senso completamente diverso; almeno, così è stato per me: perchè è stata una stagione certo lunga, ma davvero appassionante! Lo è stata in ogni sua singola settimana, in ogni singola domenica. Lo ammetto: tornare a scrivere di partite dopo nove (!) anni è stato… bellissimo! Certo, il campionato si è giocato sul campo: allenamenti, corsa, voglia di vincere. Ma sento di aver giocato, a modo mio, un campionato comunque non meno avvincente: quello delle parole. E devo un grazie a molte persone, per tutto questo: un grazie a chi mi ha aiutato, ogni settimana, nel raccogliere idee, spunti e materiali; un grazie ai giocatori, al mister e a tutto lo staff per essersi sempre prestati alle interviste, alle foto, ai commenti; grazie, specialmente, per la simpatia e l’affetto con cui lo hanno fatto.

Con quest’ultimo articolo si chiude qui la stagione… Sarà, comunque, solo una breve pausa: giusto il tempo di prepararsi a ripartire nuovamente, tra un mesetto circa. Nel salutarvi, non potrei chiudere queste ultime battute altrimenti: con un grazie sincero a tutti voi lettori… Nell’attesa e con la speranza di ritrovarci l’anno prossimo! Buona estate!

Simone Tramontin – Addetto stampa Unione Limana Cavarzano.

Rinnovate le cariche sociali.

Rinnovate le cariche sociali per la prossima stagione. Nell’assemblea dei soci che si è tenuta martedì 22 giugno presso la sede di Camp de Nogher è stato disposto il rinnovo degli incarichi dei soci del sodalizio giallorosso. Al termine della riunione, la decisione di confermare alla guida il presidente Claudio Sella, insieme ai vicepresidenti Vittorino Sovilla e Andrea Fontana. Per la composizione del consiglio direttivo, invece, sono stati nominati Pierluigi Boso, Eros Carrera, Giovanni Fontana e Stefano Fregona.

Sono iniziati gli Esami di Maturità: in bocca al lupo ai maturandi giallorossoblu! (E anche a tutti gli altri…)

Carta e penna. Questa mattina è iniziato, con il tema di italiano, l’Esame di Maturità… E tra le fila dei maturandi c’era oggi anche qualche giallorossoblu! Chissà quale delle sette tracce proposte avranno scelto i nostri giovani scrittori … La poesia di Pascoli? La novella di Verga? O si saranno mossi guidati dalle riflessioni della senatrice Liliana Segre o del premio Nobel, Giorgio Parisi? Qualunque sia il tema, in ogni caso, scrivere è sempre un modo per far emergere i propri pensieri e le proprie riflessioni. Bene, quindi, che esista ancora un esame con il “Tema di Italiano”! Prima di tutto, perchè scrivere chiede di fermarsi a riflettere. E, fermandosi, a tirare fuori il meglio che ci abita, portando spesso in superficie una parte di noi -a volte sorprendente – che prende forma concreta attraverso i pensieri quando sono messi lì, nero su bianco. Spesso, tra le linee tracciate sul foglio, si colgono, in maniera talvolta inaspettata, anche sentimenti nascosti o bisogni inespressi. Bene, quindi, che esista ancora un esame con il “Tema di Italiano”!!

Nella speranza che le parole stese sul foglio protocollo oggi siano state le migliori possibili – speriamo, per tutti, in un bel voto! – ai maturandi, giallorossi e non, un grande in bocca al lupo perchè questa possa essere, prima di tutto, un’esperienza positiva. Un’esperienza da vivere con serenità: ricordando che, infondo, è solo un esame… il primo, di tanti altri che verranno!

Personalmente, ricordo ancora con il sorriso il mio esame, alla fine del liceo. E oggi, aggirandomi tra i banchi, in mezzo agli studenti, in attesa che trascorressero le sei ore della prova, non ho potuto non rivivere ancora una volta quella piacevole suggestione che solo le parole, intrecciate nelle opere dei grandi maestri, possono offrire! La poesia di Pascoli, tratta dalla raccolta Myricae, la novella di Verga, con la vicenda della giovane Nedda… Fosse toccato a me, probabilmente mi sarei lasciato trasportare proprio da quest’ultima. E, in realtà, un po’ l’ho fatto; anche se silenziosamente, custodendo gelosamente ogni mio pensiero dentro di me… Credo che la letteratura sia davvero una chiave di lettura da non trascurare nella vita. La sua bellezza è che non è mai chiusa in se stessa ma, anzi, apre sempre a cose nuove. Ogni lettura, ogni rilettura, è capace di suscitare sempre qualcosa di nuovo. E’ capace di far pensare! Così anche a me: oggi la rilettura di Verga, quasi fossi tornato un giovane studentello, mi ha suggerito un pensiero del tutto nuovo.

Così descrive Verga la giovane fanciulla di nome Nedda: “Forse sarebbe stata bella, se gli stenti e le fatiche non ne avessero alterato profondamente non solo le sembianze gentili della donna, ma direi anche la forma umana. I suoi capelli erano neri, folti, arruffati, appena annodati con dello spago; aveva denti bianchi come avorio, e una certa grossolana avvenenza di lineamenti che rendeva attraente il suo sorriso. Gli occhi erano neri, grandi, nuotanti in un fluido azzurrino, quali li avrebbe invidiati una regina a quella povera figliuola raggomitolata sull’ultimo gradino della scala umana, se non fossero stati offuscati dall’ombrosa timidezza della miseria, o non fossero sembrati stupidi per una triste e continua rassegnazione…”

 “Forse sarebbe stata bella“. Lascia quasi perplessi questo incipit, no? Quel forse scombina totalmente un ritratto che avremmo voluto leggere come la descrizione di una donna bellissima e perfetta. Invece, la figura di questa giovane donna è data quasi in un gioco di trasparenze: è un ritratto che, riga per riga, ondeggia continuamente, oscillando in contorni mai del tutto definiti, quasi sfumassero l’una nell’altra, sovrapponendosi, due diverse raffigurazioni della stessa donna. La bellezza attesa, potenziale, insita nei tratti profondi della fanciulla, da un lato, diventa una bellezza ferita, adombrata, ormai quasi irriconoscibile, calpestata com’è dalla miseria e dalla fatica della vita. E’ una bellezza che, segnata profondamente dalla realtà, ne è ridisegnata e trasformata radicalmente. E’ una bellezza che sarebbe potuta sbocciare, se la vita non l’avesse schiacciata. “Forse sarebbe stata bella“.

La novella è ambientata in un contesto sociale ed economico ben preciso. Nedda stessa non è un personaggio totalmente astratto. Tuttavia, il pensiero nuovo – qui la potenza delle parole! – che Nedda mi ha suggerito, va oltre questo contesto. Mi viene da pensare: quanto di Nedda ci appartiene, a volte? Quanto questo ritratto di Nedda, così strettamente imperniato sul tema del forse, ci può appartenere? Quanto c’è del rimando a qualcos’altro anche nella vita di ciascuno? E’ interessante pensare a quale potenza -a volte distruttiva – manifesta il condizionamento che i fattori esterni possono imporre alla nostra vita. Nedda si trova sull’ultimo gradino della scala umana, la durezza della vita l’ha calpestata. Questo il punto: quanto della vicenda di Nedda ci può appartenere? Alle volte ci troviamo anche noi a oscillare in modo poco chiaro tra ciò che potremmo essere – il nostro potenziale – e ciò che in realtà siamo. O, meglio, che la realtà, la vita vera, di noi ci lascia esprimere davvero. Ecco il pensiero: la bellezza può degradare. Nedda forse era bella. Lo era, prima di essere travolta dalla durezza dei fatti della vita.

Lancio uno spunto… A studenti e non. Chi vuole può raccoglierlo. Continuando i miei pensieri e scrivendo, perchè no, il suo personale tema di maturità!

Buon esame, cari ragazzi!

Sono iniziati gli Esami di Maturità: in bocca al lupo ai maturandi giallorossoblu! (E anche a tutti gli altri…)

Carta e penna. Questa mattina è iniziato, con il tema di italiano, l’Esame di Maturità… E tra le fila dei maturandi c’era oggi anche qualche giallorossoblu! Chissà quale delle sette tracce proposte avranno scelto i nostri giovani scrittori … La poesia di Pascoli? La novella di Verga? O si saranno mossi guidati dalle riflessioni della senatrice Liliana Segre o del premio Nobel Giorgio Parisi? Qualunque sia il tema, in ogni caso, scrivere è sempre un modo per far emergere i propri pensieri e le proprie riflessioni. Bene, quindi, che esista ancora un esame con il “Tema di Italiano”! Prima di tutto, perchè scrivere chiede di fermarsi a riflettere. E, fermandosi, a tirare fuori il meglio che ci abita, portando spesso in superficie una parte di noi -a volte sorprendente – che prende forma concreta attraverso i pensieri quando sono messi lì, nero su bianco. Spesso, tra le linee tracciate sul foglio, si colgono, in maniera talvolta inaspettata, anche sentimenti nascosti o sogni inespressi… Bene, quindi, che esista ancora un esame con il “Tema di Italiano”!!

Nella speranza che le parole stese sul foglio protocollo oggi siano state le migliori possibili – speriamo, per tutti, in un bel voto! – ai maturandi, giallorossi e non, un grande in bocca al lupo perchè questa possa essere, prima di tutto, un’esperienza positiva. Un’esperienza da vivere con serenità: ricordando che, infondo, è solo un esame… il primo di tanti altri che verranno!

Personalmente, ricordo ancora con il sorriso il mio esame, alla fine del liceo. E oggi, aggirandomi tra i banchi, in mezzo agli studenti, in attesa che trascorressero le sei ore della prova, non ho potuto non rivivere ancora una volta quella piacevole suggestione che solo le parole, intrecciate nelle opere dei grandi maestri, possono offrire! La poesia di Pascoli, tratta dalla raccolta Myricae, la novella di Verga, con la vicenda della giovane Nedda… Fosse toccato a me, probabilmente mi sarei lasciato trasportare proprio da quest’ultima. E, in realtà, un po’ l’ho fatto; anche se silenziosamente, custodendo gelosamente ogni mio pensiero dentro di me… Credo che la letteratura sia davvero una chiave di lettura da non trascurare nella vita. La sua bellezza è che non è mai chiusa in se stessa ma, anzi, apre sempre a cose nuove. Ogni lettura, ogni rilettura, è capace di suscitare sempre qualcosa di nuovo. E’ capace di far pensare! Così anche a me: oggi la rilettura di Verga, quasi fossi tornato un giovane studentello, mi ha suggerito un pensiero del tutto nuovo. Continua a leggere

Un ultimo abbraccio al nostro amico Marzio

Un caloroso abbraccio. Il calore che viene dall’amicizia, dalla riconoscenza e dalla stima profonda: così è stato l’abbraccio che ha accompagnato l’ultimo viaggio dell’amico Marzio, dopo il suo lungo periodo di sofferenze. Un abbraccio, una stretta sincera d’affetto: il pensiero dei cuori piangenti di tanti che lo hanno conosciuto e che con lui hanno condiviso la passione per i colori giallorossi. E’ stato, semplicemente, un abbraccio grandissimo quello che ha circondato la chiesa parrocchiale di Cavarzano: grande, tanto quanto il senso di gratitudine che il ricordo deve tributare a una persona di rara bontà. Questo il tratto più profondo e più autentico di Marzio: la sua bontà e la sua disponibilità incondizionata verso gli altri. Queste le parole risuonate più a lungo nel corso della funzione: parole vive, che hanno tratteggiato nel modo migliore il suo ricordo; ricordo che muove, quasi come stesse fiorendo, proprio dal bene che ha saputo portare agli altri, sempre, in ogni circostanza, con quella sua generosità e quel suo sorriso che rimarranno tratti certamente indelebili nei cuori di quanti hanno potuto incrociarne il cammino.

Così, sulle note delle parole di San Paolo, scelte per la liturgia e richiamate nell’omelia dal celebrante, don Graziano Dalla Caneva, il pensiero di Marzio si intreccia a doppio filo con il ricordo di quanto ha saputo lasciare agli altri; specialmente, di quanto ha saputo regalare, in questi molti anni, al movimento sportivo cavarzanese. Il ricordo fa riaffiorare tutto il bene che ha regalato con sincerità e con gioia. Ed è proprio il bene regalato ciò che di noi sopravvive, davvero, alla morte. Così, “se anche il nostro uomo esteriore si va disfacendo, quello interiore invece si rinnova di giorno in giorno. Noi non fissiamo lo sguardo sulle cose visibili, ma su quelle invisibili, perché le cose visibili sono di un momento, quelle invisibili invece sono eterne.”

Rileggendo la vita di Marzio, il tratto di pura eternità lo può assumere, nei cuori di tutti, proprio il bene che ciascuno può dire di aver ricevuto. E’ un tratto d’eternità che chiama tutti noi a rendere un grazie, sincero, a un amico, un amico vero, che ha saputo condividere il suo tempo con generosità, senza mai mancare di buone parole o di buone azioni. Rimane, e sarà eterno, il ricordo di una persona semplicemente mite e dolce. Questo il tratto d’eternità: il bene che è nato dal suo cuore, così sincero. Marzio lo chiamavamo tutti Marziano… E, in effetti, a ripensarci, lui era di certo di un altro pianeta: quanto è difficile trovare, su questa Terra, persone che sappiano illuminare l’esistenza degli altri con un sorriso pari al suo! E regalare il proprio tempo, in una condivisione in cui gli altri sono sempre il centro di sè…

Grazie Marzio, per la tua presenza così bella e preziosa. Grazie, per aver condiviso con noi il tuo tempo; segnando, così profondamente, la vita di ciascuno di noi, con la tua semplice ma grande bontà. (stra)

Ricchi premi e cotillon. Estratti i numeri vincenti della lotteria giallorossoblu.

Estratti i numeri vincenti della lotteria giallorossoblu. Domenica pomeriggio, nella cornice della festa di fine anno che ha visto protagoniste tutte le formazioni dell’Unione, sono stati estratti i numeri vincenti della lotteria. Qui di seguito il riepilogo dei venti premi messi in palio:

1° premio: Bici elettrica MTB – Specialized – LEVO HT29, 2 Ruote      n. 13.284
2° premio: Monopattino Elettrico – XIAOMI Mi Electric Scooter Essential monopattino elettrico 20 km/h      n. 10.198
3° premio: Telefonino – Redmi Note 10 5G     n. 9.270

4° Cofanetto Boscolo Gift 1 notte 2 persone “natura” | Nevegal Tour  n.14.292
5° Buono Acquisto Euro 150,00 Mito Sport  n. 15.024
6° Un paio di occhiali da sole Ray-Ban  n. 920
7° Un paio di occhiali da sole Ray-Ban  n. 2.562
8° Buono Acquisto Euro 100,00 c/o negozi SUPER W  n. 4.481
9° Buono Acquisto Euro 75,00 c/o negozi SUPER W    n.  12.005
10° Un paio di occhiali da sole   n.  6.250
11° Felpa Errea Donna | Mito Sport – Belluno    n. 16.984
12° Felpa Errea Uomo | Mito Sport – Belluno     n. 6.028
13° 1 buono per 2 pizze e due bibite c/o Pizzeria al Capriccio da Mannaggia n. 4.978
14° 1 Lavaggio esterno auto c/o Gruppo Casal srl di Belluno   n. 9.104
15° 1 Vassoio con n.10 paste c/o Pasticecceria Bellunese di Deon D. n. 19.849
16° Vassoio con n.10 paste c/o Pasticecceria Bellunese di Deon D. n. 1.121
17° Vassoio con n.10 paste c/o Pasticecceria Bellunese di Deon D. n. 17.810
18° Vassoio con n.10 paste c/o Pasticecceria Bellunese di Deon D. n. 583
19° Vassoio con n.10 paste c/o Pasticecceria Bellunese di Deon D. n. 14.927
20° Vassoio con n.10 paste c/o Pasticecceria Bellunese di Deon D. n. 17.790

Per ritirare il premio i fortunati vincitori dovranno inviare una mail all’indirizzo presidente@cavarzanocalcio.it comunicando la vincita, in modo da essere ricontattati. Resta inteso, naturalmente, che sarà necessario esibire, al momento del ritiro del premio,  l’originale del biglietto vincente.

Unione day. Domenica la festa giallorossoblu

Domenica la festa giallorossoblu. A chiusura della stagione, domenica 12 giugno, al centro sportivo di Limana, si terrà la festa finale dell’Unione Limana Cavarzano.

Il via ai festeggiamenti è previsto per le ore 11, con la benedizione delle Autorità locali. A prendere la parola, per i primi saluti, il Presidente della Provincia Roberto Padrin, il sindaco di Limana Milena De Zanet e l’assessore allo sport, Cinzia Dal Molin. A seguire, il saluto del Presidente FIGC di Belluno Orazio Zanin e quello dei Presidenti delle società Ulisse Trezzi e Claudio Sella. Un ringraziamento speciale sarà riservato anche agli sponsor e a tutti quanti hanno contribuito a sostenere le attività nel corso della stagione. Alle ore 12 sfileranno in campo, in una lunga passerella, tutte le squadre dell’Unione, dai più piccoli ai più grandi. Al termine, la presentazione della rosa della Prima Squadra, vincitrice del torneo di Promozione. Alle 13, il pranzo sarà servito. Menù ricco: per gli adulti, pasticcio, spezzatino con patate e cappuccio; per i piccoli, pasticcio, pastin e patatine fritte. Dopo il pranzo un momento di giochi per i piccoli e, alle 16, l’estrazione dei numeri vincenti della lotteria.

L’ultimo saluto del suo Cavarzano a Bepi Bertoldin.

Sabato pomeriggio l’ulitmo saluto a Bepi Bertoldin. Un tappeto di fiori gialli e rossi, una maglia con il suo nome, mister Bepi, e lo stemma del Cavarzano sul feretro accolto all’ingresso della chiesa parrocchiale dall’abbraccio e dall’affetto di moltissimi amici e di numerosi piccoli calciatori del settore giovanile. Il saluto della sua Cavarzano per un amico che ha saputo lasciare un’impronta indelebile, nel cuore di tanti, trova la sintesi migliore nelle parole risuonate lungamente durante la celebrazione e nell’omelia del sacerdote, don Graziano Dalla Caneva, che di Bepi ha ricordato i tratti di sincera umanità e di incondizionata generosità, la rara capacità di apertura agli altri e la premura verso tutti. Soprattutto, il suo immancabile sorriso. Così, le parole della lettera di San Giovanni, poste all’inizio della liturgia, sembrano quasi cucite appositamente per l’occasione, intessute con quel filo che assume il colore dell’amore, tema che ha mosso il ricordo più vero di Bepi:

Questo è il messaggio che avete udito da principio: che ci amiamo gli uni gli altri. Noi sappiamo che siamo passati dalla morte alla vita, perché amiamo i fratelli. Chi non ama rimane nella morte. In questo abbiamo conosciuto l’amore, nel fatto che Egli ha dato la sua vita per noi; quindi anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli. Figlioli, non amiamo a parole né con la lingua, ma con i fatti e nella verità.

Un invito esplicito ad aprire il proprio orizzonte ad intersecare l’orizzonte degli altri, nella dimensione della gratuità e della sincera attenzione che rende viva l’esistenza di ciascuno. Amore, come attenzione e premura verso chi ci sta accanto; amore, come tratto concreto, reso tangibile nell’incontro con il cuore degli altri: entrare in relazione, dunque, con chi ci è vicino, senza timore; in una relazione che sia piena, vera e sincera.

Parole che disegnano nel migliore dei modi il ricordo stesso di Bepi: lui che negli anni non ha mai mancato di fare un passo avanti verso gli altri; verso i giovani, in particolare. Un passo in quella che, a suo modo, può essere riletta come una sorta di missione che ha segnato la sua esistenza: insegnare, attraverso lo sport, proprio la vita, perchè i bambini e i ragazzi ne potessero cogliere l’essenza profonda, fondata com’è sui valori del rispetto reciproco, dell’amicizia e della lealtà. Essenza fatta, soprattutto, della capacità di regalare un sorriso: proprio quello che non è mai mancato, nell’incontro con chiunque, sul suo volto. Un sorriso che rimarrà ora necessariamente negli occhi e nel cuore di tutti quanti lo hanno conosciuto. Perchè la morte non è una fine, quanto piuttosto un andare oltre: la morte non cancella, offre piuttosto l’occasione di rivivere, di rileggere quanto affidato dal passato per procedere nel futuro. La morte non è andarsene: è semplicemente, nelle parole di S.Agostino, andare a vivere nella stanza accanto. E il bene dato, a grandi mani, a tutti, è ciò che assicura che la morte non può separaci davvero. Non può, perchè ciò che si regala agli altri, con affetto e sincerità, rimane per sempre. Ecco perchè il mitico Mister Bepi rimarrà nel cuore di tutti: perchè ha regalato affetto. Ha trasmesso il meglio della vita. A tanti. Con gioia. (stra)

Primo memorial “Stefano Bristot”. Pulcini in campo domenica 5 giugno.

Domenica 5 giugno si disputerà il primo memorial intitolato a Stefano Bristot, riservato ai piccoli atleti della categoria Pulcini. Appuntamento alle ore 9.30 al campo sportivo di Limana per le sedici le squadre che animeranno la giornata di calcio. Quattro i gironi: nel primo, si sfideranno Cavarzano Giallo, Cadore A, Valboite e Sois; nel secondo, Cavarzano Rosso, Cadore B, Alpago, Dolomiti Bellunesi C; nel terzo gruppo la sifda sarà tra Limana Giallo, Cavarzano Blu, Dolomiti A e Valbelluna, mentre nel quarto raggruppamento tra Limana Blu, Piave, Plavis e Dolomiti B.